Oggi perché non parlare di vintage ed
in particolare di borse vintage?
In passato quel che si intendeva per
‘vintage’ era tutto ciò che fosse più vecchio di 30 anni, e
questo includeva oggetti di design, come mobili, specchi, lampadari,
lampade ed in generale oggetti d’arredo iconici che hanno lasciato
il segno nel tempo, ma il concetto dopo gli anni ’60 si è esteso
anche alla pelletteria ed accessori moda, come cinte, cappelli,
pochette, bustine e guanti.
Adesso il concetto di quel che è
‘vintage’ è nuovamente cambiato, potrei dire che è mutato
perché quando si parla di ‘vintage’ la prima cosa che mi viene
in mente è l’usato di pelletteria di lusso.
Esatto, negli ultimi 10 anni l’attività
di rivendita di borse ed accessori di lusso, ovviamente certificati
ed autenticati, ha avuto un boom, o per usare la nostra amatissima
lingua italiana una impennata.
Ci sono oramai in tutte le città
piccoli negozi che gestiscono attività di questo tipo, praticamente
si tratta di rivendita di borse ed accessori di lusso usati di
seconda mano che vengono offerti per prezzi decisamente più
contenuti rispetto ovviamente agli articoli che molte possono solo
ammirare nell boutique autorizzate, a chi non è capitato di passare
davanti alla vetrina di una boutique d’alta moda a Roma, piuttosto
che a Milano e ritrovarsi a sospirare davanti ad una splendida borsa?
Le attività dei negozi vintage vengono
gestite sia in conto spesa che con la formula della vendita diretta:
1: In conto spesa
Vale a dire che una
cerchia di persone selezionate decidendo di liberarsi della proprie
borse, o altro decida di volerle vendere, qui entra in gioco il
titolare dell’attivita.
Infatti è il titolare del negozio che
valutando condizioni, ed anche ovviamente originalità di una articolo
propone un prezzo di vendita al pubblico, includendo ovviamente la sua
percentuale, a vendita avvenuta il titolare verserà il pattuito al
proprietario dell’articolo, che sia una borsa, un paio di guanti,
un portafoglio o altro.
Tutti gli articoli resteranno pertanto
esposti nel negozio fino all’avvenuta vendita, i titolare potrebbe
anche proporre ai proprietari delle borse di abbassare la richiesta
di vendita qualora la borsa, o l’articolo restasse troppo a lungo
in esposizione.
Badiamo bene che non tutte le borse
sono ovviamente prese in conto spesa, dipende dal marchio e dal grado
di usura, ma anche dal modello.
E’ sempre il titolare che valuta
quali siano i modelli di punta, e quali siano le marche più richiesta
a seconda della conoscenza del mercato locale, ed è sempre il
titolare che decide che grado di usura sia accettabile per un
articolo, o borsa.
Mettiamo il caso che abbiate una borsa
eccessivamente rovinata il titolare a sua discrezionalità potrà
rifiutarsi di prenderla in conto spesa, oppure potrebbe suggerire un
prezzo molto basso, resta il fatto che nessuno è obbligato a mettere
in conto spesa se la valutazione del titolare dell' attività non
soddisfa le nostre aspettative.
2: Acquisto diretto da parte del
titolare della attività.
In questo modo la borsa sarà
direttamente disponibile presso il negozio vintage e sarà di
proprietà stessa del titolare, senza essere messa in conto spesa, ed
ovviamente sarà il titolare a fornire tutte le informazioni relative
alle condizione della borsa come anno di produzione, modello, e via
dicendo, teniamo conto che queste informazioni non sono in ogni caso
obbligatorie al fine della vendita.
Benissimo adesso sappiamo che cosa sono
i negozi vintage, e quali siano i meccanismi di vendita, ma vi
chiederete, che cosa esattamente possiamo trovare nei negozi vintage?
Nei negozi vintage possiamo trovare di
tutto, a seconda della loro specializzazione, che ne sono alcuni a
Milano come “Cavalli e Nastri” specializzati in articoli come
cappelli e guanti, cappelliere e foulard, oppure altri specializzati
in costumi dei primi anni ’30, altri invece trattano solo
pelletteria ed ovviamente si tratta di ‘vintage’ inteso come
“usato di borse di lusso”, certo sono occasioni ma tenete
presente che stiamo parlando di Louis Vuitton, Chanel, Hermes, Prada,
Gucci, Celine, Balenciaga, Fendi per cui non possiamo sperare di
trovare una “occasione” da mercatino, perché anche il concetto
di “occasione” è direttamente proporzionale all’importanza
della maison.
Un esempio pratico una Louis Vuitton a
450€ ovviamente è una occasione, tenendo conto delle condizioni,
della pulizia del pellame, se ha macchie, se ha graffi, o
imperfezioni e per finire se viene con la sua sacca anti-polvere, che
io ho sempre chiamato ‘fodero originale’.
E’ molto importante in ogni caso
avere un minimo di esperienza prima di buttarsi su questo tipo di
‘vintage’ alias “usato di lusso”, meglio fare un giro sul web
e cercare quotazioni ed informazioni prima di ritrovarsi impreparate
ad un acquisto, che in ogni caso è sempre importante.
Altra doverosissima tanto quando
necessaria precisazione è che non troveremo borse dell’ultima
stagione in questi negozi, al massimo di un anno addietro, se saremo
fortunate di 6 mesi più vecchie vale a dire di una stagione fa, per
cui se siete delle amanti delle ultime tendenze e sperate di trovare
l’ultimo modello di Fendi attorno ai 300€ questo tipo di negozi
non sono per voi.
Fidatevi la ricerca non è mai tempo
sprecato, al massimo anche non riuscendo a trovare esattamente quel
che cercate vi sarete fatte una ‘piccola cultura’ in merito a
questo o quel modello, e relative caratteristiche della maison.
Maria
Maria
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Maria C. classica figlia degli anni ’80, è una appassionata di moda ed accessori, ha ovviamente una smodata passione per le borse d’alta moda. Studi classici, lingua estera parlata è l’inglese e la sua principale passione è l’acquisto on-line di accessori ed molto altro.
Un'altra sua passione è la bigiotteria vintage e che talvolta ‘reinventa’ per dare vita a nuove creazioni.
Appassionata di Ball Jointed Doll, ha una discreta collezione di bambole di cui la maggior parte personalizzate da lei e per cui si diverta a creare anche parrucche ed occhi.
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