IL CASO CHICO
FORTI
Qui merita una piccola menzione la
vicenda personale di Enrico Forti.
Chi era Enrico Forti, detto Chico? Era
un ex windsurfer che aveva presenziato in sei mondiali e due europei
di windsurf, vincendo il Campionato italiano di vela, classe
catamarano DART nel 1990.
Vincendo l'allora Quiz TV Telemike,
condotto da Mike Buongiorno, una bella cifra, con la quale decide di
trasferirsi negli Stati Uniti. Qui si da alla produzione di
documentari sugli sport estremi e sugli sport d'acqua fra i quali
appunto windsurf, ma di tanto in tanto si occupava di produrre
documentari di cronaca ed è così che decide nel 1997 di girare un
reportage giornalistico sull'omicidio di Gianni Versace.
In questo documentario come già
accennato, Forti mette in evidenza alcune lacune nelle indagini, ed
altre incongruenze.
Altra cosa curiosa che si evince dal
documentario è che tutti quelli che si sono occupati delle indagini
dell'omicidio Versace, ed in seguito in quelle su Cunanan hanno fatto
rapidamente carriera.
Il detective che si occupava all'epoca
dell'indagine sull'omicidio Versace, poco prima che il reportage
partisse, contatta Forti dicendogli che ha del materiale inedito e
scottante, comprese alcune foto del copro di Cunanan, ed
indirettamente gli conferma che l'assassino non è assolutamente
deceduto all'interno della casa galleggiante, mettendo anche ombre
sul presunto omicidio, questi sarebbe disposto a lasciare il
materiale a disposizione di Forti in cambio di una certa somma di
denaro dato che da li a poco Gary Schiaffo, detective in capo
all'indagine sulla morte di Cunanan, sarebbe andato in pensione.
In queste foto il detective racconterò
a Forti che alcune foto mostrano il viso intatto di Cunanan dopo il
ritrovamento del suo cadavere nella casa galleggiante, praticamente
smentendo che possa essersi trattato di suicidio, come farebbe il
viso e la testa di qualcuno che si è sparato un colpo in testa, o in
bocca ad essere integro? Sarebbe impossibile.
Secondo quanto dice Roberta Bruzzone,
notissima criminologa italiana che sta ancora seguendo questo caso,
alla fine Forti non si accorda con il detective o meglio questi non
consegna tutto il materiale promesso e quindi Forti gli accorda solo
una parte di quanto il detective avesse chiesto come contropartita,
causando un certo risentimento in Gary Schiaffo.
Quando questo reportage è finito, e
viene pubblicato desta un certo interesse e scalpore, soprattutto per
come le indagini sono state condotte, accrescendo ma in negativo, la
nomea di Chico Forti presso il dipartimento di Miami Beach.
Ma andando oltre la vicenda di Forti
prende una svolta negativa quando decide di acquistare un hotel ad
Ibiza, il Pikes Hotel da Anthony Pike .
Questo hotel versava in pessime
condizioni, ma aveva avuto i suoi fasti durante gli anni '80, fra
varie celebrità e location per videoclip, come “Club Tropicana”
degli WHAM!, per cui Forti si decide a comprare la proprietà,
convinto da Thomas Knott che era suo vicino di casa, e lo aveva già
aiutato facendo da tramite per l'acquisto della famosa casa
galleggiante.
Quello che Forti non sa e che Pike e
Knott si conoscono, entrambi sono dei truffatori, ed in passato
Thomas Knott è riuscito a riparare a Miami, sottraendosi alla
giustizia tedesca che lo aveva condannato per ben 6 anni, con
l'accusa di truffa, proprio grazie ad Anthony Pike che gli aveva
fornito i documenti falsi necessari per fuggire a Miami.
Pike inoltre, sieropositivo, è
interdetto legalmente, per cui anche una sua firmo sul contratto di
vendita non avrebbe nessun valore legale vincolante, senza contare
che il Pikes Hotel è stato già rilevato da una società entrante
che lo controlla al 98%
Insomma Pike e Knott pensano di
truffare Forti, il quale non ha nessun dubbio sui due, anzi si sa
bene per quale motivo, forse solo per spingerlo a fidarsi
ulteriormente Anthony Pike confessa a Chico Forti di non fidarsi si
Knott in quanto è un truffatore, tant'è che Forti lo esclude dal
contratto di compravendita dell'hotel, e l'accordo viene firmato a
fine Gennaio.
Qui entra in scena il figlio di Anthony
Pike, Dale Pike, anche lui un soggetto alquanto discutibile, 42 anni
anche lui accusato di bancarotta e braccato da creditori ritorna
dalla Malesia ad Ibiza grazie a Forti che anticipa i soldi del
biglietto aereo. Una volta arrivato ad Ibiza Dale, che era stato
cacciato dal padre Anthony Pike perché sottraeva denaro dalle casse
del Pike Hotel, scopre che l'Hotel è in vendita ed incuriosito vuole
conoscere di persona Chico Forti, anche perché Dale ha aspirazioni
cinematografiche e guarda caso Forti è anche un produttore, tutto
questo a fine Gennaio 1998.
I due Pike decidono di andare a Miami
per metà Febbraio, ed anche qui i soldi dei biglietti aerei li paga
Chico Forti, ma all'ultimo momento, accampando un imprevisto mai
spiegato, Anthony Pike resta ad Ibiza raccomandandosi che Forti si
prenda cura del figlio Dale, ed assicurando che sarebbe arrivato tre
giorni dopo, attorno al 19 del mese.
Qui faccio una osservazione, ma come
mai Anthony che anni prima aveva cacciato il figlio accusandolo di
rubare, lo accoglie a braccia aperte e senza battere ciglio lo
coinvolge nell'affare della vendita del Pikes Hotel? Chico Forti
purtroppo non si fa le stesse domande che mi sono fatta io, non
indaga sul passato dei due, né tanto meno sospetta che Knott possa
essere d'accordo con loro.
Il 15 Febbraio Dale Pike arriva a
Miami, il suo volo dovrebbe arrivare attorno alle 16 ma è in ritardo
di oltre un'ora e Forti non riesce a trovare Dale prima delle 19.
Cosa curiosa Knott si era offerto di andare a prendere lui il figlio
di Pike, ma Forti aveva rifiutato non fidandosi di lui.
Qui altro campanello d'allarme che
avrei sentito, Dale Pike dice a Forti di accompagnarlo al Rusty
Pelican, un ristorante di lusso, perché deve incontrare degli amici
proprio di Knott, se fossi stato al suo posto mi sarei rifiutata in
virtù di quello che già sapevo sulla reputazione del tedesco.
In ogni caso Forti in completa
buonafede accompagna Dale Pike nel parcheggio del ristorante dove ad
aspettarlo c'è un ispanico vestito in modo elegante alla guida di
una Lexus bianca, Dale e Chico si salutano dandosi appuntamento più
in la quando anche il padre Anthony Pike lo avrebbe raggiunto a
Miami.
Ecco da qui in poi si scatena un vero
incubo per il povero Chico Forti: il 18 Febbraio, giorno in cui era
previsto l'arrivo di Anthony Pike, lui non si presenta, e come se non
bastasse scopre che Dale Pike è stato ritrovato morto presso Sewer
Beach poco distante dal Rusty Pelican dove lo aveva accompagnato
venendo dall'aeroporto, la spiaggia è frequentata da surfisti e gay
in cerca di sesso occasionale. Il corpo di Dale Pike viene ritrovato
nudo, in una piccola radura vicino a degli alberi, gli inquirenti
trovano tracce di trascinamento lungo la spiaggia, per cui l'uomo è
stato ucciso lungo la spiaggia e poi portato in una zona più
limitrofa della spiaggia. La cosa strana è che accanto al corpo nudo
di Dale vengono ritrovati tutta una serie di effetti personali che ne
aiutano l'identificazione, ed una scheda telefonica che ha registrato
diverse chiamate del 15 Febbraio in uscita verso il cellulare di
Forti. La morte di Dale, causata da due colpi di una calibro 22,
risale al 16 di Febbraio, il giorno dopo al suo arrivo ed al suo
incontro con Chico, quindi senza saperlo lui è il principale
sospettato dell'omicidio.
Il giorno successivo, il 19 di
Febbraio, Chico viene chiamato dalla polizia come persona informata
dei fatti, la polizia oltretutto gli mente dicendogli che anche il
padre Anthony è stato ucciso, in realtà non è così, è solo un
bluff per spingere Forti a tradirsi, o per spaventarlo, tant'è
funziona perché nega di avere incontrato Dale Pike il giorno 15 di
febbraio, anche se il giorno dopo ritratta la deposizione
spontaneamente, purtroppo la sua posizione è compromessa,
consigliato proprio da Gary Schiaffo, andato nel frattempo in
pensione. di presentarsi da solo, senza avvocato perché la sua
posizione non era grave, finisce sotto torchio per ben 14 ore, senza
la possibilità di chiamare successivamente un legale, oltre che ad
essere formalmente accusato dell'omicidio di Dale Pike.
Ancora una volta una analisi personale,
Chico Forti purtroppo è stato troppo ingenuo a credere che Gary
Schiaffo sarebbe stato genuinamente interessato alla sua vicenda,
consigliandolo per il meglio, dato i loro trascorsi Forti avrebbe
dovuto chiedere ad un avvocato, piuttosto che dare retta ad un
detective con il quale non aveva avuto in passato già degli attriti.
La teoria dell'accusa sarebbe che
Forti, approfittandosi della condizioni di salute di Anthony Pike,
avesse provato a raggirarlo per acquistare il Pikes Hotel ed
acquisirne il 100%, Dale, il figlio, sospettando la truffa aveva
deciso di raggiungerlo a Miami per verificare che Forti avesse la
somma necessaria all'acquisto e per annullare l'accordo, in virtù di
questi motivi sarebbe stato ucciso.
Quindi l'accusa è di frode e
circonvenzione d'incapace, peccato però che da queste accusa Chico
Forti verrà pienamente assolto, resta in piedi l'accusa di omicidio
però, anche se normalmente questa accusa, mancando il movente
sarebbe dovuta cadere così non è.
Quando si va al processo tutto il
possibile ed immaginabile per definire la parola 'congiura' prende
forma:
Il giudice era il giudice Victoria
Platzer, parte della squadra che aveva indagato sul l'omicidio di
Gianni Versace, di questa squadra facevano parte anche i due
detective che successivamente avevano indagato sull’omicidio di
Dale Pike.
Tutte persone che per diversi motivi è
ovvio supporre provassero un certo astio verso Chico Forti, dal
momento che nel suo documentario, “Il Sorriso della Medusa” fra
le altre ipotesi aveva detto che la polizia di Miami fosse corrotta.
Per finire Gary Schiaffo, che aveva tutte le ragioni per provare
rancore verso Forti, e che, dopo essersi pensionato dalla polizia,
prese a lavorare come consulente di Reid Rubin, la pubblica accusa
nel processo contro Chico Forti.
Chico Forti è condannato all'ergastolo
senza possibilità di essere rilasciato sulla parola, e tutto in base
solo al frutto di un patteggiamento, ancora segretato( fonte Blog
Bruzzone Febbraio 2016) con Thomas Knott, che avrebbe dovuto scontare
15 anni per truffa ma che poco dopo la condanna di Chico Forti è
stato rilasciato ed è ha potuto fare ritorno in Germania, la pistola
con la quale è stato ucciso Dale Pike, perché pur non essendo stata
ritrovata, è stata pagata con la carta di credito di Forti,
abbastanza labile come prova, dato che la testimonianza del commesso
nell'armeria comproverà la testimonianza di Chico, e cioè che la
pistola calibro 22 sia stata pagata da lui ma che sia stato sempre e
solo Thomas Knott il reale proprietario, infatti sarà Knott ad
averne piena disponibilità, e la famosa scheda telefonica trovata
accanto al cadavere di Dale con registrate le chiamate in uscita
verso Chico.
La scheda evidenzia delle chiamate
fatte da Dale a Chico, tutte senza risposta, le chiamate sono fra le
17.13 e le 17.18, tempo in cui Dale non aveva ancora passato i
controlli in dogana, dato che il suo aereo aveva avuto circa un’ora
ritardo. Quel tipo di scheda telefonica, viene venduta solo fuori
dalla dogana, oltretutto, Pike e Forti per localizzarsi, avevano
dovuto utilizzare l’altoparlante dell’aeroporto fino alle ore
18.00. Non ha senso che dopo le 17.18 Pike, potendo usare la scheda
telefonica, non la utilizzerà. E' ovvio dedurre che quella scheda
telefonica sia stata messa appositamente accanto al cadavere da
qualcuno a conoscenza dell’appuntamento in aeroporto fra i due,
quindi chi se non Thomas Knott, vi ricordate che si era offerto di
andare in aeroporto a prendere Dale Pike? Quindi è possibilissimo
che Knott avesse già in mente di uccidere il figlio di Anthony, anzi
che i due fossero addirittura complici in questo delitto, e chi era
l'ispanico elegante che guidava la Lexus?
Greta Ughi: Appassionata di fenomeni culturali e sociali del nuovo millennio e di tendenze dei social media, ha un occhio puntato su tutto quello che è virale sul web. Interessata alle nuove tecnologie e tendenze internet e come influenzano la socializzazione fra le persone nella vita reale.
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