AMETISTA
L'ametista
è una varietà violacea di quarzo, spesso associata a rocce basaltiche
subalcaline, che è stata sin dal 3000 a.C., in Egitto e in Mesopotamia,
una delle gemme più utilizzate per la creazione di gioielli, sigilli e
intagli. I Greci ritenevano che costituisse un eccellente rimedio contro
gli effetti dell'alcool e i Romani contribuirono ad alimentare questa
leggenda. Una particolare etichetta comportamentale imponeva infatti ai
commensali di bere vino in coppe di cristallo ogni volta che l'ospite
accostava la sua alle labbra. Egli però si limitava a bere acqua pura in
un calice d'ametista, i cui riflessi viola 'coloravano' l'acqua dandole
l'apparenza del vino. Così l'ospite poteva rimanere signorilmente
sobrio mentre i suoi commensali cedevano all'ebbrezza. ATTENZIONE:
Il suo colore viola ha però uno svantaggio, infatti la sua prolungata
esposizione al sole e alla luce intensa ne provoca l'impallidimento; ad
una temperatura tra i 400 °C e i 500 °C, i cristalli cambiano il loro
colore in modo radicale (in giallo-bruno-arancio) diventando
artificialmente simili ai cristalli di quarzo citrino e spesso venduti
fraudolentemente come tali.
Il termine ametista deriva dal greco améthystos
che significa "non ebbro". Una leggenda mitologica spiega che Ametista
era una ninfa dei boschi di cui Bacco, il dio del vino, si era
invaghito; ma la fanciulla, per sfuggire allo sgradito corteggiamento,
si rivolse a Diana, che la trasformò in un limpido cristallo. Adirato,
Bacco vi rovesciò addosso la sua coppa colma di vino, conferendogli così
il suo colore violetto, insieme al potere di proteggere dagli
inebrianti effetti della bevanda a lui cara chi indossasse la gemma.
Foto prese da Pinterest |
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