Sicuramente non parlerò di qualcosa
nuovo e sconosciuto, perché sin dalla scorsa estate già si
mormorava del progetto di fare una serie sull'omicidio di Gianni
Versace.
Molti forse ricorderanno scavando nella
propria memoria, oppure per averne sentito parlare dalle madri o
amiche più grandi, del brutale assassinio dello stilista calabrese
Gianni Versace avvenuto nell'estate del 1997, Versace fu ucciso con
dei colpi di pistola sulle scalinate della villa di Miami da un
sconosciuto, qualcuno che si definiva un suo ammiratore così dissero
sulle prime, il nome dell'omicida è Andrew Cunanan.
Il fatto ha avuto un'enorme impatto, la
notizia immediatamente è balzata su tutti i TG nazionali, ma la
notizia, sconcertante fu data alla vigilia di una sfilata di moda
mandata in onda da Canale5, con il presentatore che dando gli scarni
dettagli dell'accaduto continuava a rammaricarsi per non avere
insistito con Versace perché presenziasse al programma, se lo avesse
fatto, restando in Italia, con molta probabilità lo stilista sarebbe
ancora vivo, o comunque sarebbe scampato all'agguato da parte di
Cunanan.
La sfilata era registrata a Luglio per
poi essere trasmessa a Settembre, perché negli anni '90 le
televisioni private non avevano la diretta, ed infatti fu cambiata
l'entrata in scena di Naomi Campbell che avrebbe dovuto scendere la
scalinata avvolta da un abito rosa sorbetto e brandendo una pistola
finta, sparava un colpo in aria.
Altra cosa che al tempo fece molto
parlare furono le assonanze con un altro omicidio brutale, questa
volta accaduto in Italia, quello di Maurizio Gucci, nel Marzo 1995,
anche lui ucciso con un colpo di pistola poco lontano dalla sua
abitazione mentre si recava a lavoro.
Ma mentre per Maurizio Gucci la
sconcertante verità mese dopo mese si definiva, venendo a galla in
tutto la sua assurdità, un omicidio su commissione dell'ex moglie
Patrizia Reggiani, con maga di mezzo che si offrì di trovarle il
sicario, per la morte assurda di Gianni Versace non si avrà mai
risposta, tante ipotesi, tante indiscrezioni, tanti dubbi, ma nessuna
verità.
Quello che sappiamo sono solo le
circostanze della sua morte, lo stilista che era a Miami per degli
affari relativi alle sue boutique, era uscito quella mattina come
faceva sempre, per fare una passeggiata, alcuni hanno riferito una
piccola corsa di jogging-una coppia gli chiese un autografo ma lui
stranamente sempre disponibile, disse di no-, per prendere il
quotidiano ed infine rincasare. Sul ritorno, sui gradini della sua
villa precisamente, chiamata “Casa Casuarina”, fu freddato dai
colpi di pistola esplosi da Andrew Cunanan.
Non sono mai stati trovati legami di
conoscenza diretta fra Versace ed il suo omicida durante le indagini,
non che le autorità volessero andare troppo a fondo nella vita
personale dello stilista, inoltre i suoi amici, ed il suo compagno
Antonio D'amico, così come i familiari hanno sempre dichiarato che i
due non si conoscevano, non erano amici, e non si erano mai
incontrati neppure casualmente, questo spinse le autorità a non
cercare oltre un eventuale legame fra i due. Alcuni testimoni,
sentiti dalle autorità di Miami, diranno che quel ragazzo spesso
passeggiava davanti alla villa di Versace, e che una volta li avevano
visti parlare, ipoteticamente, qualche giorno prima dell'omicidio, ma
erano tanti quelli che avvicinavano lo stilista reggitano (abitante
di Reggio Calabria NDR) per chiedergli un autografo, o fare una foto
con lui, e questo potrebbe essere stato il caso, insomma non prova
niente, e queste dichiarazioni presto verranno accantonate
considerate inattendibili quasi come pettegolezzi, o fatti non
importanti né rilevanti ai fini dell'indagine stessa.
Siamo a Miami, la scena del crimine è
di fatto una strada di passaggio, e chiunque dice la sua, porta delle
testimonianze, anche marginali, e la vittima è uno stilista molto
famoso, lì è considerato anzi una celebrità, quindi tutta
l'indagine viene portata avanti molto velocemente, non sapremo mai se
per evitare una danno d'immagine della città stessa, oppure per
altro genere di motivi. Di certo la reticenza e la rapidità delle
indagini forse era dovuta anche all'imbarazzo della autorità
nell'indagare nella abitudini e negli ambienti gay, infatti Andrew
Cunanan era solito prostituirsi nei principali locali gay di Miami,
dove adescava uomini maturi offrendo sesso in cambio di denaro.
Quindi in Italia mentre ogni giorno, ad
ogni edizione del TG ci sono aggiornamenti, negli Stati Unita si apre
un'immensa una caccia all'uomo, complicata dal fatto che Cunanan
sembra muoversi piuttosto bene, camuffando le proprie tracce fin
troppo bene. Nonostante tutto l'alone di mistero che avvolge le
motivazioni del delitto, sono tutti speranzosi che presto si avranno
le risposte ai tantissimi dubbi, i perché insomma, tutti vogliono
sapere i reali motivi di un omicidio così assurdo, senza ragioni,
tutti sono convinti che le autorità americane faranno l'impossibile,
perché c'è questo mito della polizia americana che è la migliore e
via dicendo. Ed è così che dopo poco tempo viene data l'identità
dell'omicida di Versace, appunto Andrew Cunanan, con uno scarno
profilo personale, dove è nato, l'età, ma non molto altro, si
tralascia di dire che l'omicida è un omosessuale che abitualmente si
prostituisce, magari per non danneggiare con inutili pettegolezzi la
memoria di Gianni Versace, magari per rispetto, ma molto più
probabilmente perché niente è sicuro, tutto è troppo vago. I
giornalisti insomma si interessano relativamente di Cunanan, sono
piuttosto interessati alle motivazioni che si nascondono dietro
l'omicidio, facendo ipotesi ma sempre in attesa che da oltreoceano
arrivino notizie sicure.
Il funerale di Gianni Versace si svolse
il 22 Luglio nel Duomo di Milano, alla presenza di moltissimi fra i
quali Naomi Campbell, amica personale di Donatella e Gianni, Sting,
Elton John e la Principessa Diana, che morì appena un mese dopo il
31 di Agosto. Il corpo dello stilista fu cremato a Miami e messo in
un'urna che fu poi seppellita nella tomba della famiglia Versace
vicino al lago di Como.
Nel frattempo il cancan mediatico
cresce, è quasi come una partecipazione collettiva da parte di tutti
gli italiani, quelli appassionati di moda, i calabresi che erano
sempre stati orgogliosi di avere dato i natali ad uno stilista così
geniale, gli stilisti italiani stessi, già comunque sconvolti
dall'omicidio Gucci, insomma sembra che il paese sia congelato, con
il fiato sospeso e le orecchie tese, e quasi come una doccia fredda
dopo meno di 10 giorni dalla morte di Versace, il 23 di Luglio,
appena un giorno dopo i funerali dello stilista, arriva l'annuncio
che Cunanan si è suicidato durante il tentativo d'arresto da parte
delle autorità della americane.
Questo cambia tutto, dovrebbe essere
una notizia tutto sommato positiva, ed invece no, la percezione è
l'esatto opposto, la morte dell'assassino di Versace è considerata
una pessima cosa, un vicolo cieco alla fine di un tunnel. Perché?
Perché tutti sono convinti che dietro questo omicidio ci sia di più
che semplicemente il gesto di un pazzo, uno psicopatico, un
molestatore di celebrità, già perché fu fatto anche un assioma con
la morte di John Lennon, anche lui ucciso da un suo ammiratore
davanti casa sua a NY.
Quindi nessuno conoscerà mai il reale
movente dell'omicidio di Gianni Versace, l'eventuale mandante, così
come le possibili conferme alle tante ipotesi stese, anzi molti si
convincono che il suicidio sia una messa in scena, infatti qui alla
vicenda della morte di Cunanan si intreccia anche vicenda di Enrico
Forti, un imprenditore italiano, ex velista, trasferitosi negli Stati
Uniti, che dopo avere acquistato la casa galleggiante sulla quale
l'omicida visse i suoi ultimi istanti, fece una propria indagine
giornalistica mettendo in dubbio quanto riportato dalle indagini
della polizia americana, che pubblicata fece molto scalpore.
Questi sono i fatti, quelli
confutabili, quelli di cui ci sono prove e che sono stati riportati
nei rapporti, molte altre cose verranno rivelate in seguito
sull'omicida di Gianni Versace, uno scaltro ragazzo che grazie alla
sua avvenenza faceva lo squillo per uomini maturi, con dei disturbi
emotivi, e dipendenza da cocaina ed eroina, ma in Italia avranno poco
seguito, in quanto non si era interessati alla vita di Cunanan ma
sempre e soltanto alle motivazioni che lo spinsero ad uccidere
Versace, tutte domande senza possibilità di risposta.
Quello che si conosce per sicuro è che
Gianni Versace si fosse recato a Miami per motivi di lavoro, una
ipotizzata verifica dello stato delle boutique che aveva nella
capitale della Florida, forse problemi di contabilità, ma nessuno ha
mai confermato, resta in piedi anche la vaga l'ipotesi dell'omicidio
commissionato.
Anche qui molti tracciano una linea di
contatto con l'omicidio di Maurizio Gucci, anche questi
commissionato, il quale aveva firmato la sua condanna a morte notando
come i conti di alcune boutique Gucci fossero in rosso, nonostante la
merce risultasse venduta.
Andrew Cunanan era un fuggitivo
accusato della morte di 4 persone al momento in cui arrivò a Miami,
di fatto non era tecnicamente un serial killer, come in seguito due
libri redatti sull'omicida dissero, è un semplice fatto burocratico
che gli vale questa definizione, ed è solo il calcolo aritmetico che
ovviamente permise a Cunanan di essere inserito nella lista degli
omicidi seriali americani. Di fatto per gli studi a riguardo un
omicida si può considerare seriale chi uccide un numero di minimo di
cinque individui a salire , aggiungo una considerazione del tutto
personale, neppure il modus operandi era uniforme, piuttosto era
omogeneo la tipologia di vittime che Cunanan adescava per sesso a
pagamento, tutti uomini anziani e sposati, che vivevano la loro
omosessualità in modo anonimo, ma non il modo di uccidere. Inoltre
Cunanan non aveva mai ucciso prima, tutti i suoi omicidi si
condensano in un lasso di tempo molto breve, e dopo l'omicidio di
Versace fino al momento del suo presunto suicidio non ucciderà
ancora. Singolare anche che dopo avere ucciso lo stilista calabrese
Cunanan sia sempre rimasto nei dintorni di Miami, magari spinto dalla
convinzione che alla fin fine, come per tutti gli altri omicidi,
sarebbe riuscito a seminare le sue tracce, si perché Cunanan era
inserito fra i 10 fuggitivi più ricercati dall'FBI, e fino a quel
momento era stato abbastanza abile da diventare invisibile agli
agenti federali.
Resta il grosso dubbio che nessuno
volesse realmente arrestarlo, se era davvero così pericoloso, da
spingere l'FBI ad indagare su di lui, come è mai stato possibile
che in un mese nessuno sia mai riuscito a catturarlo? Un dubbio che
le indagini su Cunanan siano sempre stata portate avanti con
eccessivo disinteresse ci viene.
Una particolare menzione deve andare
ancora alla personale indagine di Enrico Forti, che apre a teorie
alternative e incongruenze durante le indagini dell'assassinio di
Gianni Versace, qui di seguito il suo reportage diviso in parti
linkato da YouTube e che è stato mandato in onda da RAI3:
Parte prima:
https://www.youtube.com/watch?v=3-UIcPsEapI
Parte Seconda:
https://www.youtube.com/watch?v=a9h7zhl1b_o
Parte Terza:
https://www.youtube.com/watch?v=R-yRue7i9cI
Parte Quarta:
https://www.youtube.com/watch?v=z2DThrhF9Iw
Parte Quinta:
https://www.youtube.com/watch?v=meu4bd6ZJwg
In particolare, come fra l'altro cita
anche la wikipedia di Gianni Versace, si è ipotizzato che Andrew
Cunanan non si sia suicidato dentro la casa galleggiante dove la
polizia di Miami lo ha trovato già cadavere, ma che possa essere
stato ucciso e portato lì in seguito, o che possa essersi ucciso e
che qualcuno abbia portato il suo corpo nella casa galleggiante in un
secondo momento, e del resto fu un custode, sentendo dei rumori
provenire dall'imbarcazione durante la notte, che allertò le
autorità, in seguito all'irruzione nella casa si riscontrò la morte
di Cunanan. Altra cosa singolare è che il cadavere di Cunanan venne
cremato molto in fretta, togliendo ulteriori possibilità di
stabilire le reali cause e circostanze della morte, permettetemi
delle indagine fatte davvero male.
Il proprietario della casa galleggiante
su cui Andrew Cunanan fu ritrovato morto, stando alle autorità sparì
poco dopo, aveva alle spalle una reputazione di piccolo truffatore,
ma successivamente sarà lo stesso proprietario a contattare Enrico
Forti per vendergli la casa galleggiante dandogli la possibilità di
girare il suo documentario giornalistico, questo è davvero strano,
suona scucito, stonato, davvero troppo stonato.
Greta Ughi: Appassionata di fenomeni culturali e sociali del nuovo millennio e di tendenze dei social media, ha un occhio puntato su tutto quello che è virale sul web. Interessata alle nuove tecnologie e tendenze internet e come influenzano la socializzazione fra le persone nella vita reale.
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