mercoledì 11 aprile 2018

The assassination of Gianni Versace (American crime story)- Parte 1



CHI HA UCCISO GIANNI VERSACE? UN PROGETTO ANDATO MALE
1-I fatti di Cronaca
Sicuramente non parlerò di qualcosa nuovo e sconosciuto, perché sin dalla scorsa estate già si mormorava del progetto di fare una serie sull'omicidio di Gianni Versace.
Molti forse ricorderanno scavando nella propria memoria, oppure per averne sentito parlare dalle madri o amiche più grandi, del brutale assassinio dello stilista calabrese Gianni Versace avvenuto nell'estate del 1997, Versace fu ucciso con dei colpi di pistola sulle scalinate della villa di Miami da un sconosciuto, qualcuno che si definiva un suo ammiratore così dissero sulle prime, il nome dell'omicida è Andrew Cunanan.
Il fatto ha avuto un'enorme impatto, la notizia immediatamente è balzata su tutti i TG nazionali, ma la notizia, sconcertante fu data alla vigilia di una sfilata di moda mandata in onda da Canale5, con il presentatore che dando gli scarni dettagli dell'accaduto continuava a rammaricarsi per non avere insistito con Versace perché presenziasse al programma, se lo avesse fatto, restando in Italia, con molta probabilità lo stilista sarebbe ancora vivo, o comunque sarebbe scampato all'agguato da parte di Cunanan.
La sfilata era registrata a Luglio per poi essere trasmessa a Settembre, perché negli anni '90 le televisioni private non avevano la diretta, ed infatti fu cambiata l'entrata in scena di Naomi Campbell che avrebbe dovuto scendere la scalinata avvolta da un abito rosa sorbetto e brandendo una pistola finta, sparava un colpo in aria.
Altra cosa che al tempo fece molto parlare furono le assonanze con un altro omicidio brutale, questa volta accaduto in Italia, quello di Maurizio Gucci, nel Marzo 1995, anche lui ucciso con un colpo di pistola poco lontano dalla sua abitazione mentre si recava a lavoro.
Ma mentre per Maurizio Gucci la sconcertante verità mese dopo mese si definiva, venendo a galla in tutto la sua assurdità, un omicidio su commissione dell'ex moglie Patrizia Reggiani, con maga di mezzo che si offrì di trovarle il sicario, per la morte assurda di Gianni Versace non si avrà mai risposta, tante ipotesi, tante indiscrezioni, tanti dubbi, ma nessuna verità.
Quello che sappiamo sono solo le circostanze della sua morte, lo stilista che era a Miami per degli affari relativi alle sue boutique, era uscito quella mattina come faceva sempre, per fare una passeggiata, alcuni hanno riferito una piccola corsa di jogging-una coppia gli chiese un autografo ma lui stranamente sempre disponibile, disse di no-, per prendere il quotidiano ed infine rincasare. Sul ritorno, sui gradini della sua villa precisamente, chiamata “Casa Casuarina”, fu freddato dai colpi di pistola esplosi da Andrew Cunanan.
Non sono mai stati trovati legami di conoscenza diretta fra Versace ed il suo omicida durante le indagini, non che le autorità volessero andare troppo a fondo nella vita personale dello stilista, inoltre i suoi amici, ed il suo compagno Antonio D'amico, così come i familiari hanno sempre dichiarato che i due non si conoscevano, non erano amici, e non si erano mai incontrati neppure casualmente, questo spinse le autorità a non cercare oltre un eventuale legame fra i due. Alcuni testimoni, sentiti dalle autorità di Miami, diranno che quel ragazzo spesso passeggiava davanti alla villa di Versace, e che una volta li avevano visti parlare, ipoteticamente, qualche giorno prima dell'omicidio, ma erano tanti quelli che avvicinavano lo stilista reggitano (abitante di Reggio Calabria NDR) per chiedergli un autografo, o fare una foto con lui, e questo potrebbe essere stato il caso, insomma non prova niente, e queste dichiarazioni presto verranno accantonate considerate inattendibili quasi come pettegolezzi, o fatti non importanti né rilevanti ai fini dell'indagine stessa.
Siamo a Miami, la scena del crimine è di fatto una strada di passaggio, e chiunque dice la sua, porta delle testimonianze, anche marginali, e la vittima è uno stilista molto famoso, lì è considerato anzi una celebrità, quindi tutta l'indagine viene portata avanti molto velocemente, non sapremo mai se per evitare una danno d'immagine della città stessa, oppure per altro genere di motivi. Di certo la reticenza e la rapidità delle indagini forse era dovuta anche all'imbarazzo della autorità nell'indagare nella abitudini e negli ambienti gay, infatti Andrew Cunanan era solito prostituirsi nei principali locali gay di Miami, dove adescava uomini maturi offrendo sesso in cambio di denaro.
Quindi in Italia mentre ogni giorno, ad ogni edizione del TG ci sono aggiornamenti, negli Stati Unita si apre un'immensa una caccia all'uomo, complicata dal fatto che Cunanan sembra muoversi piuttosto bene, camuffando le proprie tracce fin troppo bene. Nonostante tutto l'alone di mistero che avvolge le motivazioni del delitto, sono tutti speranzosi che presto si avranno le risposte ai tantissimi dubbi, i perché insomma, tutti vogliono sapere i reali motivi di un omicidio così assurdo, senza ragioni, tutti sono convinti che le autorità americane faranno l'impossibile, perché c'è questo mito della polizia americana che è la migliore e via dicendo. Ed è così che dopo poco tempo viene data l'identità dell'omicida di Versace, appunto Andrew Cunanan, con uno scarno profilo personale, dove è nato, l'età, ma non molto altro, si tralascia di dire che l'omicida è un omosessuale che abitualmente si prostituisce, magari per non danneggiare con inutili pettegolezzi la memoria di Gianni Versace, magari per rispetto, ma molto più probabilmente perché niente è sicuro, tutto è troppo vago. I giornalisti insomma si interessano relativamente di Cunanan, sono piuttosto interessati alle motivazioni che si nascondono dietro l'omicidio, facendo ipotesi ma sempre in attesa che da oltreoceano arrivino notizie sicure.
Il funerale di Gianni Versace si svolse il 22 Luglio nel Duomo di Milano, alla presenza di moltissimi fra i quali Naomi Campbell, amica personale di Donatella e Gianni, Sting, Elton John e la Principessa Diana, che morì appena un mese dopo il 31 di Agosto. Il corpo dello stilista fu cremato a Miami e messo in un'urna che fu poi seppellita nella tomba della famiglia Versace vicino al lago di Como.
Nel frattempo il cancan mediatico cresce, è quasi come una partecipazione collettiva da parte di tutti gli italiani, quelli appassionati di moda, i calabresi che erano sempre stati orgogliosi di avere dato i natali ad uno stilista così geniale, gli stilisti italiani stessi, già comunque sconvolti dall'omicidio Gucci, insomma sembra che il paese sia congelato, con il fiato sospeso e le orecchie tese, e quasi come una doccia fredda dopo meno di 10 giorni dalla morte di Versace, il 23 di Luglio, appena un giorno dopo i funerali dello stilista, arriva l'annuncio che Cunanan si è suicidato durante il tentativo d'arresto da parte delle autorità della americane.
Questo cambia tutto, dovrebbe essere una notizia tutto sommato positiva, ed invece no, la percezione è l'esatto opposto, la morte dell'assassino di Versace è considerata una pessima cosa, un vicolo cieco alla fine di un tunnel. Perché? Perché tutti sono convinti che dietro questo omicidio ci sia di più che semplicemente il gesto di un pazzo, uno psicopatico, un molestatore di celebrità, già perché fu fatto anche un assioma con la morte di John Lennon, anche lui ucciso da un suo ammiratore davanti casa sua a NY.
Quindi nessuno conoscerà mai il reale movente dell'omicidio di Gianni Versace, l'eventuale mandante, così come le possibili conferme alle tante ipotesi stese, anzi molti si convincono che il suicidio sia una messa in scena, infatti qui alla vicenda della morte di Cunanan si intreccia anche vicenda di Enrico Forti, un imprenditore italiano, ex velista, trasferitosi negli Stati Uniti, che dopo avere acquistato la casa galleggiante sulla quale l'omicida visse i suoi ultimi istanti, fece una propria indagine giornalistica mettendo in dubbio quanto riportato dalle indagini della polizia americana, che pubblicata fece molto scalpore.
Questi sono i fatti, quelli confutabili, quelli di cui ci sono prove e che sono stati riportati nei rapporti, molte altre cose verranno rivelate in seguito sull'omicida di Gianni Versace, uno scaltro ragazzo che grazie alla sua avvenenza faceva lo squillo per uomini maturi, con dei disturbi emotivi, e dipendenza da cocaina ed eroina, ma in Italia avranno poco seguito, in quanto non si era interessati alla vita di Cunanan ma sempre e soltanto alle motivazioni che lo spinsero ad uccidere Versace, tutte domande senza possibilità di risposta.
Quello che si conosce per sicuro è che Gianni Versace si fosse recato a Miami per motivi di lavoro, una ipotizzata verifica dello stato delle boutique che aveva nella capitale della Florida, forse problemi di contabilità, ma nessuno ha mai confermato, resta in piedi anche la vaga l'ipotesi dell'omicidio commissionato.
Anche qui molti tracciano una linea di contatto con l'omicidio di Maurizio Gucci, anche questi commissionato, il quale aveva firmato la sua condanna a morte notando come i conti di alcune boutique Gucci fossero in rosso, nonostante la merce risultasse venduta.
Andrew Cunanan era un fuggitivo accusato della morte di 4 persone al momento in cui arrivò a Miami, di fatto non era tecnicamente un serial killer, come in seguito due libri redatti sull'omicida dissero, è un semplice fatto burocratico che gli vale questa definizione, ed è solo il calcolo aritmetico che ovviamente permise a Cunanan di essere inserito nella lista degli omicidi seriali americani. Di fatto per gli studi a riguardo un omicida si può considerare seriale chi uccide un numero di minimo di cinque individui a salire , aggiungo una considerazione del tutto personale, neppure il modus operandi era uniforme, piuttosto era omogeneo la tipologia di vittime che Cunanan adescava per sesso a pagamento, tutti uomini anziani e sposati, che vivevano la loro omosessualità in modo anonimo, ma non il modo di uccidere. Inoltre Cunanan non aveva mai ucciso prima, tutti i suoi omicidi si condensano in un lasso di tempo molto breve, e dopo l'omicidio di Versace fino al momento del suo presunto suicidio non ucciderà ancora. Singolare anche che dopo avere ucciso lo stilista calabrese Cunanan sia sempre rimasto nei dintorni di Miami, magari spinto dalla convinzione che alla fin fine, come per tutti gli altri omicidi, sarebbe riuscito a seminare le sue tracce, si perché Cunanan era inserito fra i 10 fuggitivi più ricercati dall'FBI, e fino a quel momento era stato abbastanza abile da diventare invisibile agli agenti federali.
Resta il grosso dubbio che nessuno volesse realmente arrestarlo, se era davvero così pericoloso, da spingere l'FBI ad indagare su di lui, come è mai stato possibile che in un mese nessuno sia mai riuscito a catturarlo? Un dubbio che le indagini su Cunanan siano sempre stata portate avanti con eccessivo disinteresse ci viene.
Una particolare menzione deve andare ancora alla personale indagine di Enrico Forti, che apre a teorie alternative e incongruenze durante le indagini dell'assassinio di Gianni Versace, qui di seguito il suo reportage diviso in parti linkato da YouTube e che è stato mandato in onda da RAI3:
In particolare, come fra l'altro cita anche la wikipedia di Gianni Versace, si è ipotizzato che Andrew Cunanan non si sia suicidato dentro la casa galleggiante dove la polizia di Miami lo ha trovato già cadavere, ma che possa essere stato ucciso e portato lì in seguito, o che possa essersi ucciso e che qualcuno abbia portato il suo corpo nella casa galleggiante in un secondo momento, e del resto fu un custode, sentendo dei rumori provenire dall'imbarcazione durante la notte, che allertò le autorità, in seguito all'irruzione nella casa si riscontrò la morte di Cunanan. Altra cosa singolare è che il cadavere di Cunanan venne cremato molto in fretta, togliendo ulteriori possibilità di stabilire le reali cause e circostanze della morte, permettetemi delle indagine fatte davvero male.
Il proprietario della casa galleggiante su cui Andrew Cunanan fu ritrovato morto, stando alle autorità sparì poco dopo, aveva alle spalle una reputazione di piccolo truffatore, ma successivamente sarà lo stesso proprietario a contattare Enrico Forti per vendergli la casa galleggiante dandogli la possibilità di girare il suo documentario giornalistico, questo è davvero strano, suona scucito, stonato, davvero troppo stonato.

Greta Ughi: Appassionata di fenomeni culturali e sociali del nuovo millennio e di tendenze dei social media, ha un occhio puntato su tutto quello che è virale sul web. Interessata alle nuove tecnologie e tendenze internet e come influenzano la socializzazione fra le persone nella vita reale.

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